Quello che i copywriter possono imparare da Halloween

Halloween è una festività storicamente lontana dalla nostra cultura è vero, ma da alcuni anni si sta diffondendo a macchia d’olio anche tra le file dei più scettici. Chiamatela globalizzazione, chiamatela voglia di far festa, ma Halloween è qui e non abbiamo alcuna intenzione di non parlarne. In campi come il social media marketing e il copywriting, l’argomento viene inevitabilmente trattato, anno dopo anno campagne pubblicitarie e social posting si susseguono e si scontrano a colpi di offerta più paurosa.

5 cose che i copywriter apprendono da Halloween

Io ho cercato un nuovo spunto di riflessione, non perché volevo far la saputella e prima della classe, ma perché la creatività è bella quando la si fa accendendo la lampadina e quindi eccomi qui. Tantissimi si sono focalizzati sugli aspetti pratici e su come fare un buon marketing approfittando della festività per sponsorizzare prodotti oppure eventi. Oggi voglio analizzare la festa di Halloween, o almeno ci provo, trattando gli aspetti da prendere ad esempio per ogni futura strategia di comunicazione. In questa ottica potremmo considerare Halloween una sorta di brand e la sua case history è l’esempio perfetto del filone “content marketing lo stai facendo bene”.

1. Importanza dei colori. Halloween ci fa capire quanto sia fondamentale per un prodotto/servizio/brand/evento trovare la giusta declinazione cromatica e mantenerla nel tempo. L’arancione e il nero sono diventati identificativi di tutta la festività tanto quanto la zucca.

2. Il giusto logo. La zucca intagliata, la ben nota Jack O’lantern, è il simbolo dell’intera festività, da sempre e per sempre. Non c’è Halloween senza zucca, è la decorazione per eccellenza, con la sua presenza crea la giusta atmosfera, come l’albero a Natale. Anche qui, come vedete, torna il colore della festa, sarà un caso? Assolutamente no, ovviamente.

3. Un copy ad effetto. Trick or treat è uno dei claim più riusciti della storia delle festività mondiali, che anche nella sua traduzione italiana “dolcetto o scherzetto” non perde di efficacia e forza comunicativa. Un copy che arriva a tutti, grandi e piccini, disarmante per semplicità ma potentissimo per reachability.

4. Storytelling a gogo. Una delle cose che più ci affascina di questa festività sono le tante legende attorno al mito. I racconti sulla nascita di Halloween non si possono quantificare, alcuni risalgono agli antichi popoli Celti altri all’impero romano, un’infinità di storie, di volti, di voci che si alternano creando uno scenario magico e suggestivo.

5. Crossmedialità. Halloween è ovunque, dal cinema alla musica, passando per la cucina. Cambiano i supporti ma il messaggio è sempre forte e arriva benissimo. Un brand per avere successo, farsi notare e soprattutto ricordare (positivamente) deve poter essere fruibile su qualsiasi device e sistema.

Una spaventosa notte delle copy, ops streghe, a tutti!

 

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